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# Numero di condizionamento
È il rapporto tra la variazione percentuale del risultato e la variazione
percentuale del dato in ingresso. È un parametro utile per controllare se
un problema sia mal o ben condizionato.
Nel caso di una funzione f, questo parametro si riduce ad essere
x f'(x) / f(x)
e il limite per l'incremento dei dati iniziali tendente a zero è detto
`fattore di amplificazione` e il problema potrebbe essere mal condizionato
soltanto per determinati valori di x.
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# Probabilità condizionata
La seconda uguaglianza è valida se A e B sono eventi indipendenti.
P(A ⋂ B) P(A) P(B)
P(A|B) = -------- = --------- = P(A)
P(B) P(B)
da cui si ottiene il `teorema di Bayes`:
P(A ⋂ B) \
P(A|B) = -------- |
P(B) | P(B|A) P(A)
> P(A|B) = -----------
P(B ⋂ A) | P(B)
P(B|A) = -------- |
P(A) /
# Correlazione tra variabili
Si può usare per determinare se una teoria sia valida oppure no dato un certo
campione sperimentale (A è la teoria e B sono i dati). P(A ⋂ B) è la joint pdf.
Le `convoluzioni di Mellin e Fourier` servono per trovare la pdf di una
variabile che è rispettivamente il prodotto o la somma di altre due variabili
con pdf nota (dimostrazione cartacea).
La `covarianza` cov(x, y) è definita come:
cov(x, y) = E[x * y] - (μx * μy) = E[(x - μx)*(y - μy)]
e il coefficiente di correlazione è definito come:
ρ = cov(x, y)/(σx * σy)
ed è compreso tra -1 e 1. Dice quanto le varibili siano correlate: se è nullo,
non lo sono per niente; se è positivo, sono inclinate in avanti, altrimenti
sono inclinate in dietro.
Per dei dati è definita la `matrice di covarianza` V (se sono indipendenti,
sarà diagonale, con gli errori quadrati come entrate). Se poi ho delle
grandezze che dipendono da questi dati, la loro matrice di covarianza U può
essere calcolata da quella iniziale come:
U = AVA^T con Aij = ∂_xi yj
dove A è quindi la matrice del cambio di base nel caso di un cambio di
variabili.
In teoria questa cosa funziona solo se le y dipendono linearmente dalle x su
dimensioni comparabili con le σ. Importante: eventuali errori sistematici si
sommano in quadratura su tutta la matrice di covarianza.
# Distribuzioni di probabilità
Abbiamo visto diversi tipi:
- Binomiale
/ N \ E[n] = N*p
P(n, N, p) = | | p^n (1 + p)^(N - n) con
\ n / V[n] = N*p*(p-1)
da cui si può poi ricavare la multinomiale.
- Poissoniana
ν^n
P(n, ν) = --- e^(-ν) con E[n] = V[n] = ν
n!
Si ottiene dal caso precedente per N→∞ e p→0 con N*p = ν.
- Uniforme
1 E[x] = (a + b)/2
P(x, b, a) = ----- con
b - a V[x] = (b - a)^2/12
- Gaussiana
1 / (x - μ)^2 \ E[x] = μ
G(x, μ, σ) = -------- e^| - --------- | con
√(2 π) σ \ 2 σ^2 / V[x] = σ^2
È il limite delle prime due distribuzioni per N→∞.
Il `teorema centrale` del limite dice che se una variabile è la somma di N
variabli indipendenti tutte con la stessa pdf con valore medio μi e devstd σi,
allora tale variabile ha distribuzione Normale con:
μ = Σμi e σ² = Σσ
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# Momenti di una distribuzione
A parte il valore medio e la varianza, solitamente si definiscono skewness e
kurtosis:
| (x - X)³ | | (x - X)⁴ |
γ = E | -------- | k = E | -------- | - 3
| σ³ | | σ⁴ |
dove X è la media campionaria e 3 è la kurtosis della Gaussiana.
# Test di ipotesi
Se ho dei dati sperimentali e devo scegliere tra due (o più) ipotesi, devo
costruire una `statistica di test` che avrà una propria pdf e in questa porre
un valore di soglia. Anche la pdf della statistica di test avrà una pdf o
l'altra a seconda di quale delle due ipotesi sia vera.
- Se è vera l'ipotesi nulla, l'area dal cut a +∞ è detta significanza α e
1 - α è detto livello di confidenza (o efficienza).
- Se è vera l'ipotesi alternativa, se l'area da -∞ al cut è β, allora 1 - β
è detta potenza del test (o purezza).
Si chiama errore di prima specie se si scarta l'ipotesi nulla quando invece è
vera ed errore di seconda specie quando la si accetta e invece è falsa.
Noi abbiamo sempre controllato solo qual è la pdf della statistica di test nel
caso in cui l'ipotesi nulla sia vera e abbiamo posto il livello di confidenza
al 95%, ovvero α = 5%.
La potenza è detta anche purezza perché è la probabilità di scambiare "rumore
per segnale", mentre l'intervallo di confidenza si dice anche efficienza perché
è la probabilità di scambiare "il segnale per segnale".
Il `lemma di Neyemann Pearson` dice che la statistica di test che massimizza la
purezza una volta fissata l'efficienza è il rapporto delle Likelihood:
L(H0)/L(H1).
o comunque il rapporto delle probabilità di ottenere il campione misurato
secondo le due ipotesi.
2020-05-28 17:15:44 +02:00
Nel caso in cui le due pdf siano gaussiane, il discriminante di Fisher porta
allo stesso risultato che si otterrebbe con il rapporto delle likelihood.
# Confronto di due datasets
Il test di `Kolmogorov-Smirnov` serve per confrontare dati non binnati: o un set
di dati con una funzione attesa, oppure due set di dati tra loro. Siccome
confronta tra loro le cumulative, va bene nel confrontare shifts dei dati o
grandi variazioni ma non piccoli dip nelle pdf. Per farlo in più dimensioni,
esistono varie idee ma non c'è n'è una standard e soprautto la distribuzione
della statistica non è nota e va simulata.
Se i dati sono binnati, invece, allora si può usare il `test del χ²`:
(ni - νi)²
χ² = Σ ---------
νi
e si guarda qual è il p-value della sua distribuzione, che è nota.
Il `p-value` è la probabilità di misurare un valore che si allontani ancora di
più del valore trovato rispetto alla statistica di test prevista dall'ipotesi
nulla. Ovvero:
- se H0 dice che il valore medio di t è t0
- ed io ho misurato un valore la cui statistica di test vale tx < t0
- il p-value è dato dall'integrale da -∞ a tx della pdf della statistica di
test nel caso in cui l'ipotesi nulla sia vera.
deve essere grande affinché l'ipotesi nulla possa essere ritenuta vera, dato
il dato controllato e quindi la significanza α dovrebbe essere grande (invece
la si mette sempre a 0.5 perché è standard). Oppure deve essere piccolo se
voglio confutarla (e quindi metterò una piccola significanza di riferimento).
Attenzione al `look-elsewhere effect`: se mi sforzo di trovare un p-value
minore di α (significanza), se faccio tante prove, prima o poi lo troverò, ma
non vuol dire che sia significativo.
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